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Valorizzazione del tartufo

PROGETTO DI VALORIZZAZIONE DEL TARTUFO DEL DELTA (2017-2020)

Definizione dell’ambito di intervento

Valutazione delle ricadute economiche sulla presenza del tartufo bianchetto (tuber borchii Vitt.) nei Comuni facenti parte del Parco del Drelta del Po

Partner del Progetto

  • Associazione A.R.C.I. Tartufi Ferrara
  • Parco del Delta del Po
  • Comune di Comacchio
  • Comune di Mesola
  • Comune di Goro
  • Comune di Codigoro

Responsabili del progetto

Responsabile gestionale:

  • Marco Mazzali  Presidente dell’Associazione Arci Tartufi Ferrara

Responsabile scientifico: 

  • Riccardo Baroni  Dottore Agronomo

Finalità del Progetto

  • Valutare l’eventuale valore economico derivante dalla commercializzazione del tartufo bianchetto Tuber borchii Vitt. nel territorio dei Comuni facenti parte del Parco del Delta del Po.
  • Incentivare il comparto enogastronomico legato a questo prodotto aumentandone la conoscenza da parte dei ristoratori e dei consumatori.
  • Aumentare e sviluppare filiere corte e locali legate al tartufo bianchetto.
  • Valutare le condizioni selvicolturali più idonee allo sviluppo della specie nell’areale specifico del Delta del Po, per poterle, in un secondo momento, adottare su estensioni maggiori.
  • Diminuire il tasso di bracconaggio nelle aree oggetto del progetto.

Premessa

L’Associazione A.R.C.I. Tartufi Ferrara è da anni attiva sul territorio per la promozione del tartufo locale e la salvaguardia delle aree tartufigene.

Il tartufo bianchetto Tuber borchii Vitt. è un tartufo tipico delle pinete litoranee delle zone costiere e di tutti i Comuni dell’area del Parco del Delta del Po. La sua produzione è stata censita in maniera quasi uniforme in tutte le aree pinetate che vanno da Volano a Cattolica durante studi, condotti in passato, dall’Università di Bologna nella persona della Prof.ssa Alessandra Zambonelli.

Nel Parco del Delta del Po, le aree in cui la ricerca del tartufo è libera sono assai limitate e caratterizzate da una pressione di cerca insostenibile. Questo fattore spinge numerosi tartufai ad entrare illecitamente in aree in cui la raccolta è vietata dando vita a fenomeni di bracconaggio dilagante che caratterizzano le pinete delle aree in oggetto.

Nel mese di marzo 2016 sono stati organizzati, dall’Associazione A.R.C.I. Tartufi Ferrara, 4 appuntamenti gastronomici, con la collaborazione di altrettanti ristoratori locali, in cui venivano serviti piatti al tartufo bianchetto Tuber borchii Vitt. e tali appuntamenti sono stati caratterizzati da un grosso successo di pubblico.

Questo interesse per un prodotto così nobile e così poco conosciuto può portare alla nascita di attività economiche legate al tartufo bianchetto data l’estrema sensibilità che i consumatori sembrano avere per prodotti di questo tipo.

Obiettivi e modalità di conseguimento

  • Valutare l’eventuale valore economico derivante dalla commercializzazione del tartufo bianchetto Tuber borchii Vitt. nel territorio dei Comuni facenti parte del Parco del Delta del Po.

Tale obiettivo verrà perseguito mediante il monitoraggio quinquennale della produzione di aree di saggio stabilite in accordo con il Parco del Delta del Po e degli Enti locali. Il periodo quinquennale è dettato dal fatto che, essendo la produzione dei funghi estremamente suscettibile all’andamento stagionale, qualsiasi studio micocenologico che preveda il monitoraggio della fruttificazione delle specie fungine debba essere eseguito in più annate per mitigare la variabilità dettata dagli eventi meteorologici.

In tali aree verrà concesso ai tartufai la ricerca e la raccolta del tartufo bianchetto nel periodo che va dal 01 Dicembre al 15 Aprile, dopo aver fatto richiesta del tesserino di monitoraggio rilasciato dagli enti locali. Il tesserino potrà essere rilasciato solamente ai possessori di regolare tesserino regionale per la raccolta dei tartufi (L 16 dicembre 1985, n. 752; L.R. 2 settembre 1991, n. 24 e s.m.i.).

I moduli per la domanda di rilascio del tesserino di monitoraggio saranno disponibili on-line nei siti degli Enti locali partecipanti al progetto.

Sul tesserino di monitoraggio il tartufaio dovrà annotare, prima dell’ingresso nell’area, in quale area sperimentale si sta recando, barrando la casella relativa al giorno del mese in cui si trova. Al ritorno dalla ricerca dovrà annotare il peso dei tartufi di pezzatura commerciabile raccolta (maggiore a 5g).

Il tesserino di monitoraggio dovrà essere riconsegnato all’Ente locale che lo ha rilasciato entro il 15 maggio di ogni anno.

I tartufai che smarriscano, contraffaggano o non compilino correttamente il tesserino, non lo esibiscano al momento del controllo da parte delle autorità competenti o che non lo riconsegnino all’Ente erogante entro i termini stabiliti saranno soggetti ad una sanzione ai sensi dell’Art. 61 comma 3 L.R. 8 del 1994 e all’impossibilità, per il soggetto in difetto, di poter ripresentare domanda di richiesta tesserino di monitoraggio per la stagione di raccolta successiva.

Una volta raccolti tutti i tesserini rilasciati, l’Ente erogante provvederà ad inviare i dati all’Associazione A.R.C.I. Tartufi Ferrara che provvederà alla stesura di una relazione annuale nella quale verranno esplicati i dati raccolti ed elaborati. Tale relazione verrà diffusa nel modo più ampio possibile all’Associazione A.R.C.I. Tartufi Ferrara e da tutti gli Enti partecipanti al progetto.

L’Associazione A.R.C.I. Tartufi Ferrara si impegna a sensibilizzare tutti i tartufai, associati e non, ad una corretta ed onesta compilazione del tesserino al fine di una più obiettiva valutazione della produzione.

  • Incentivare il comparto enogastronomico legato a questo prodotto aumentandone la conoscenza da parte dei ristoratori e dei consumatori

L’Associazione A.R.C.I. Tartufi Ferrara si impegna ad organizzare eventi divulgativi e serate di degustazione, nei territori interessati dal progetto, in cui verranno servite pietanze al tartufo bianchetto locale.

Durante tali eventi verranno sensibilizzati i consumatori ad una degustazione più consapevole del prodotto. Si coinvolgeranno ristoratori del territorio per cercare di aumentare l’utilizzo gastronomico di questo prodotto, anche all’esterno di questi eventi durante tutta la stagione di raccolta.

  • Aumentare sviluppare filiere corte e locali legate al tartufo bianchetto

L’Associazione A.R.C.I. Tartufi Ferrara si impegna, a realizzare, durante gli eventi legati alla promozione del tartufo bianchetto locale, momenti di incontro fra i vari attori della filiera (tartufai, commercianti, ristoratori, consumatori, ecc) al fine di poter sviluppare filiere corte in grado di far consumare il prodotto direttamente nel territorio di origine. In tal modo si provvederebbe anche a far esaurire al prodotto locale tutta la sua potenzialità economica all’interno del territorio di origine senza doverlo necessariamente cedere a realtà vicine più organizzate e strutturate.

  • Valutare le condizioni selvicolturali più idonee allo sviluppo della specie nell’areale specifico del Delta del Po, per poterle, in un secondo momento, adottare su estensioni maggiori

L’Associazione A.R.C.I. Tartufi Ferrara si impegna a raccogliere documentazione fotografica e a compiere sopralluoghi annuali nelle aree oggetto di monitoraggio al fine di valutarne lo stato vegetazionale.

Durante l’elaborazione dei dati verrà valutato l’eventuale legame fra produzione di tartufo bianchetto e stato vegetazionale della relativa zona di raccolta. Qualora emergesse una correlazione fra stato vegetazionale e produzione si cercherà, alla conclusione del progetto e in zone in cui è possibile, di attuare interventi selvicolturali per ampliare le superfici a più alto potenziale produttivo.

  • Diminuire il tasso di bracconaggio nelle aree oggetto del progetto

L’Associazione A.R.C.I. Tartufi Ferrara si impegna a sensibilizzare tutti i tartufai, suoi soci e non, a non recarsi nelle aree in cui vige il divieto di ricerca e raccolta di tartufi ma di richiedere il tesserino di monitoraggio e recarsi nelle zone oggetto del presente progetto. Ampliando così, il più possibile, il numero di dati raccolti per avere una maggior rappresentatività della situazione produttiva delle are in oggetto.

Modalità di diffusione dei dati ottenuti

Tutti i soggetti partecipanti al progetto si impegnano a dare la più ampia diffusione dei risultati che di anno in anno si andranno ad ottenere mediante i loro siti internet e profili social.

Si prevede anche la periodica pubblicazione di articoli sulla stampa locale per comunicare lo stato di avanzamento del progetto e sensibilizzare i tartufai a sottostare alle direttive imposte per il monitoraggio.

Potranno essere organizzati, in collaborazione fra gli Enti partecipanti al progetto, convegni riguardanti la tematica dello sviluppo economico legato al tartufo bianchetto tenendo presente che si può anche coltivare. In tali occasioni si coglierà l’occasione per pubblicizzare il progetto e dare diffusione dei dati ottenuti.